A soli 25 km di distanza da Bergamo, nel pieno cuore della Val Brembana, si trova San Pellegrino Terme. Fu solo nel Settecento che in questo paese si cominciò a sfruttare le proprietà terapeutiche delle acque, tuttavia le fonti erano note già nel Medioevo. Venivano reputate ottime per combattere i calcoli, le malattie del fegato e dell’apparato digerente. Il periodo d’oro San Pellegrino Terme visse durante l’affascinante stagione della Belle Epoque, che in Italia si descrive con i termini di art nouveau, stile floreale oppure stile liberty. Ai tempi la cittadina andava molto di moda: la frequentavano i reali, gli aristocratici, le star della musica e del cinema. Le sue architetture lussuose e gli arredi molto moderni impressionavano tutti. Come mai San Pellegrino di oggi è una città fantasma?
Lo stile liberty mescolava forme barocche e neoclassiche con soluzioni moderne. Una volta queste architetture venivano considerate eccentriche, oggi invece costituiscono una bellissima testimonianza dell’epoca quando la Lombardia con Milano in primis diventarono il centro della finanza italiana. Dopo la II Guerra Mondiale le Terme di San Pellegrino vissero il periodo difficile, come del resto tutti i palazzi lussuosi del paese. Si iniziò invece a esplorare l’acqa. Oggi l’acqua minerale San Pellegrino è conosciuta in tutto il mondo. La sua etichetta, risalente all’anno 1899, rappresenta il Casinò Municipale. Sui grandi impianti della cittadina sono in corso lavori di restauro e riqualificazione con lo scopo di permettere a ogni visitatore non solo di immegersi nelle acque benefacenti ma soprattutto nell’atmosfera di belle epoque che nasconde San Pellegrino Terme.
Impressionante l’edificio Grand Hotel che fu progettato nell’anno 1902 dall’architetto Romolo Squadrelli fu uno dei più grandi alberghi del mondo, costruito a cavallo dell’Otto e Novecento. Il progetto si ispirò ai palazzi francesi: infatti, l’hotel isieme al vicino Ponte Principe Umberto assomigliano in un certo senso a Parigi. Tutte le 250 stanze furono dotate di elettricità, acqua potabile e telefono e i lussuosi arredi lasciavano i celebri ospiti senza parole. Tuttavia l’edificio si rivelò ben presto molto costoso nella gestione e dopo anni di decadenza fu definitivamente chiuso nell’anno 1979. Il Grand Hotel oggi è sottoposto al lavori di restauro che porteranno all’apertura di un ristorante e un centro espositivo, entrambi arrangiati a pianoterra. Per la riqualifica degli altri 7 piani bisognerà aspettare.
Così come il Grand Hotel, anche il Casinò Municipale fu l’opera dell’architetto Romolo Squadrelli. Venne inaugurato nel 1907 e chiuso subito dopo la Grande Guerra, cioè nel 1946. La splendida facciata con due torri richiama il Casinò di Monte Carlo. Gli altorilievi e le sculture che decorano la facciata raffigurano gruppi allegorici che simboleggiano la gioia di vivere. La struttura ospita oggi manifestazioni culturali e teatrali, nonchè congressi e ricevimenti nuziali. Un portico monumentale lo collega al Palazzo della Fonte (Vecchie Terme) del quale parlo di seguito.
Il primo stabilimento delle Vecchie Terme venne edificato nell’anno 1848 e fu subito seguito da un secondo praticamente contiguo al precedente. Nel 1901 si inaugurarono i Bagni e la splendida Sala Bibite chiamata anche Salone pompeiano. Le pareti e il soffitto furono ricoperte dagli affreschi in stile pompeiano, riproducenti figure mitologiche, motivi allegorici ed elementi floreali.
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Una volta era possibile giungere a San Pellegrino Terme a bordo del treno. Purtroppo la stazione, insieme all’interna linea che tagliava la Val Brembana, venne chiusa nel 1966. Ai tempi esisteva anche una funicolare che collegava la cittadina alla frazione Vetta posta in montagna. Fu concepita poichè si era intenzionati di realizzare in cima un ristorante con terrazza panoramica. Il progetto fu incaricato nell’anno 1907 all’ingegner Villoresi, lo stesso che costruì la funicolare Como – Brunate. La funicolare di San Pellegrino chiuse nel 1989. Oggi è oggetto di un intervento di ricostruzione.
La Val Brembana è bella in ogni stagione dell’anno. Ancora oggi si respira l’atmosfera di un tempo e si coglie la tipicità che è quasi sparita dalle odierna Lombardia. Non si può fare a meno della cucina locale: assaggiate quindi la polenta e numerosi formaggi.
A presto!
Ania