Si, ho studiato archeologia come specializzazione, avevo scelto l’Italia romana e ogni volta che vedo le sue antichità il mio cuore batte più forte. Viaggiando verso Aosta, stavo pensando ai soldati romani che con i loro caratteristici sandali attraversarono le Alpi per conquistare nuove terre. Quanta determinazione e disciplina caratterizzava quel popolo, che pur essendo considerato antenato diretto degli Italiani, si diferenziava molto da loro.
Aosta romana (Augusta Praetoria) fu fondata nell’anno 25 a.C. La posizione strategica, nel punto dove la penisola italiana si apre verso l’Europa occidentale (i passi del Piccolo e del Gran San Bernardo) favorì la costruzione di una nuova fortezza. Augusto fondò quindi la città che raccoglieva le migliori esperienze architettoniche dell’epoca. Aosta viene anche descritta la Roma delle Alpi.
Una volta raggiunta la città, sin da subito vediamo monumenti importanti quali l’Arco d’Augusto e la cinta muraria. Si sono conservati anche i frammenti dell’anfiteatro che sorgono nel recinto del convento di Santa Caterina, i resti delle domus e del foro romano con il criptoportico, infine le porte con la celebre Porta Praetoria. La via principale di Aosta si snoda dove una volta c’era il decumnus maximus. Nelle zone suburbane sono ancora visibili frammenti delle necropoli e acquedotti, nonchè alcuni ponti romani. Non serve una grossa immaginazione per vedere l’antica Augusta Praetoria.
Il monumento che colpisce di più in assoluto è senza alcun dubbio il teatro romano. Si trova accanto alla Porta Praetoria ed è un’ottimo esempio della valorizzazione dei beni culturali italiani. Purtroppo numerosi monumenti del Bealpaese sono destinati alla rovina. Ad Aosta rimane poco meno della metà della monumentale facciata (skene) alta 22 m e composta da tre ordini di arcate sovrapposte. Erano proprio le facciate a differenziare i teatri romani da quelli greci. Un greco, mentre assisteva allo spettacolo, doveva anche ammirare la natura circostante. Un romano invece era costretto a guardare le architetture. Tra le rovine del teatro romano di Aosta è ben visibile anche la cavea circondata da una struttura rettagonare su cui era installata la copertura dell’edificio. La scena e l’orchestra sono ridotte alle fondamenta. Di sera questo teatro vanta di splendide illuminazioni e sulle nonstre foto lo potete vedere nell’aurea tutta invernale.
A presto!
Ania
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