Volti d’Italia: Orvieto

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Orvieto: ulegnij czarowi tego umbryjskiego miasta!

Benvenuti a Orvieto! In questa piccola città umbra tutto è meraviglioso: storia, arte, archeologia, natura, paesaggio, bellezza di una rupe tufacea, artigianato di pregio, pietanze enogastronomiche, tradizioni e infine numerosi eventi di diversi tipi sono a portata di mano. Quando venite a Orvieto non limitatevi a visitare i monumenti più importanti ma piuttosto lasciatevi sedurre dal fascino di questo luogo insolito. Fatevi conquistare dalla ricca vita culturale e dalla tranquilla vita quotidiana, scoprite numerose botteghe artigiane che vendono ceramiche, pizzi e l’oro, assaggiate la squisita cucina, sorseggiate il favoloso Orvieto D.O.C. e pensate a qualche escursione nel territorio circostante.

UN PO’ DI STORIA:

Orvieto sorge in cima a una roccia che si formò in conseguenza alle numerose eruzioni vulcaniche. Le stesse eruzioni diedero origine anche al vicino lago di Bolsena. La rupe dovette impressionare i primi italici che cercarono i luoghi sicuri dove vivere. Intorno al IX secolo a.C. vi si insediarono gli abitanti della comunità villanoviana e successivamente gli Etruschi. Quest’ultimi resero Orvieto, che ovviamente ancora non si chiamò così, una delle città più importanti della loro civiltà: Velzna Volsinii per i Romani. Oggi gli archeologi sono quasi sicuri che Velzna fu la sede del santuario di Voltumna (Fanum Voltumnae) che ebbe enorme importanza all’interno della Dodecapoli etrusca. La città fu presa e distrutta dai romani nel 264 a. C. e i suoi abitanti deportati nei pressi del vicino lago di Bolsena (Volsinii novi). Solo con le invasioni dei Goti e dei Longobardi la rupe tufacea, difficile da prendere, tornò ad essere abitata. Dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente la conquistarono prima i Goti, poi i Bizantini e successivamente  i Longobardi, infine passò sotto le influenze dello Stato Pontificio. A partire dal 1137 Orvieto venne chiamata Urbs Vetus. Attraverso tutto il secolo successivo svolse il ruolo di una roccaforte guelfa dell’Italia centrale. In quel periodo si notò un enorme sviluppo demografico e urbanistico che si concluse con l’avvio della costruzione del Duomo. Alla fine del Duecento la città contò ben 27 insediamenti religiosi: tutti i più importanti ordini monastici vi furono rappresentati. Nel corso del Trecento il potere comunale si indebolì e la gran parte della popolazione venne sterminata dalla peste del 1348. Nel 1354 Orvieto perse la sua autonomia, per rimanere incorporata allo Stato della Chiesa, sotto cui sarebbe restata fino al 1860. Il Papato portò un periodo di relativa pace e di rinnovato vigore artistico e architettonico. Dopo questa temporanea ripresa Orvieto tornò a essere una piccola e tranquilla città di provincia con una modesta economia fondata sull’agricoltura. A partire dagli anni ottanta del secolo scorso turismo e cultura diventarono motori di cambiamento e di benessere.

GLI IMPERDIBILI:

Duomo di Orvieto

La Cattedrale di Santa Maria Assunta indubbiamente è il monumento più importante di tutta la città e appartiene ai più importanti monumenti del gotico italiano. Questa chiesa fu celebrata nei secoli da artisti, scrittori e comuni mortali. I lavori iniziarono nel 1290 e vennero finiti solo quattro secoli dopo. Le mura furono eseguite negli alternati blocchi di basalto e travertino. La facciata, decorata con un rosone, è ricca di statue, mosaici policromi e rilievi che raffigurano le scene bibliche. L’edificio richiama il Duomo di Siena. All’epoca diede ispirazioni alle grandi cattedrali europee, alle soluzioni architettoniche degli ordini mendicanti e ai motivi figurativi del gotico francese. Gli attuali portoni in bronzo della facciata sostituirono quelle lignee negli anni sessanta del secolo scorso. All’interno del Duomo vi è la meravigliosa Cappella di San Brizio decorata con gli affreschi di  Fra’ Angelico e alcune opere di Luca Signorelli eseguiti tra il 1447 e l’inizio del Cinquecento. Da notare la imponente rappresentazione del Giudizio Universale, mentre presso l’altare maggiore si può ammirare la Madonna di San Brizio, una tavola di stile bizantino.

Una legenda dice che il Duomo di Orvieto fu edificato per celebrare il miracolo di Bolsena del 1263. Secondo la tradizione un prete dubitò nella presenza del corpo e del sangue di Cristo nell’ostia e così si recò in pellegrinaggio a Roma per rafforzare la sua fede. Quando stava per tornare, si fermò a Bolsena dove celebrò una messa. Al momento della consacrazione vide stillare dall’ostia spezzata alcune gocce di sangue, che bagnarono il panno di lino. La notizia giunse Orvieto nella quale risiedette il papa. È stato appunto il Santo Padre a ordinare di condurre la reliquia del lino in città.

Museo dell’Opera del Duomo (MODO) custodisce i suoi capolavori in quattro sedi distinte: tre sono concentrate sulla Piazza del Duomo con un nome comune di Palazzi Papali e l’ultima, non meno affascinante, nell’ex Chiesa di Sant’Agostino.

Biglietti d’ingresso:

  • Duomo e Cappella di S. Brizio – 3 €
  • Duomo, Tesoro della Cattedrale, Cappella di S. Brizio, Palazzi Papali, Chiesa S. Agostino — 5 €
  • Museo MODO (Palazzi Papali, Chiesa S. Agostino) – 4 €

Pozzo di San Patrizio

Il pozzo fu progettato da Antonio da Sangallo il Giovane nel XVI secolo. Si trova in una delle estremità della città, nel luogo da dove è possibile ammirare il panorama verso le colline circostanti. Le sue dimensioni sono imponenti: 54 m di profondità e 13 m di diametro. Notevole anche la doppia rampa elicoidale, che permetteva alle bestie utilizzate per il trasporto dell’acqua di non ostacolarsi nel doppio senso di marcia lungo i 248 gradini. I 72 finestroni garantiscono invece giochi di luce.

Biglietto d’ingresso: 5 € intero e 3,5 € ridotto

Orvieto sotterranea

La rupe tufacea sopra la quale fu costruita odierna Orvieto nel arco degli ultimi 3000 anni è stata scavata da una fitta rete di cavità. La città ipogea nasconde 1200 grotte, cunicoli, pozzi etruschi e cisterne medioevali. Oltre a queste vi si trovano fornaci per le ceramiche, frantoi e cantine.

Curiosità: durante il periodo natalizio lungo la Via Cava viene allestito un presepe. Lungo la stessa via si trova la Trattoria Sciarpa.

Biglietto d’ingresso: 6 € intero e 5 € ridotto; escursioni 15  € e 10  €

Piazza e Palazzo del Popolo

La più ampia piazza cittadina sorse tra il 1281 e il 1284. Il Palazzo del Popolo ospitò il capitano del popolo. Fu costruito a modello dei broletti ma con materiali e decorazioni rielaborati secondo i canoni dell’architettura cittadina. Non fatevi sfuggire la salita sulla terrazza da dove avrete un punto di vista magnifico su tutta la piazza e sulle sue architetture.

Ogni giovedì e sabato mattina in piazza si svolge il mercato.

GLI ETRUSCHI A ORVIETO

Per immergersi nella suggestiva atmosfera della civiltà etrusca, oltre Orvieto sotterranea, si possono visitare:

Le Necropoli etrusche

Sono due le necropoli: la necropoli del Crocifisso del Tufo che risale al VI sec. a. C. e che con le sue tombe allineate lungo strade diritte secondo un impianto ortogonale, ricordano veri e propri quartieri residenziali urbani, poi la necropoli di Cannicella con un santuario di notevoli dimensioni.

Biglietti d’ingresso: la necropoli del Crocifisso del Tufo – intero 3 €, ridotto 1,50 €; la necropoli di Cannicella – ingeresso libero

Campo della Fiera e Area archeologica di Porto Pagliano 

Campo della Fiera, il luogo dove sorgeva il santuario di Fanum Voltumnae è visitabile solo in periodo di campagna di scavo – generalmente in estate. Il sito archeologico di Pagliano, in località Corbara, è la testimonianza più importante della presenza romana sul territorio orvietano.

Museo Archeologico Nazionale e Palazzo e Museo Claudio Faina

Entrambi i musei raccontano la quotidianità e la vita culturale di quello che è stato uno dei centri più importanti dell’Etruria.

Biglietti d’ingresso: Museo Archeologico Nazionale – intero 3,00 € e ridotto 1,50 €; Museo Claudio Faina – intero 4,50 €, ridotto 3 €

I SAPORI LOCALI:

Orvieto è il sinonimo del vero slow food. Pensando alla visita in questa città vale la pena informarsi sulle eventuali manifestazioni culinarie, invece essendo a Orvieto non esitare di assaggiare le pietanze locali. Ne fanno parte: il vino (Orvieto DOC), svìnnere – vino rosso aromatizzato di antica ricetta medievale, olio EVO (DOP Colli Orvietani), tartufo (bianco e nero, e in particolar modo tartufo bianco pregiato), legumi e cereali (fave, fagioli, ceci, lenticchie e farro), carne e salumi (maiale, suino, razza Chianina), formaggi (cacio fiore o caciottaformaggi con le nociformaggio al tartufoformaggio di fossaformaggio ubriacopecorino umbropecorino dolcepecorino in foglie di nociscamorza bianca e scamorza affumicata), miele (innanzittutto di castagne, al tartufo, arancia o agrumi, di corbezzolo), pane (pane cotto nel forno a legna, lumachella, pizza di Pasqua con il formaggioe biscotti (tozzetti – la versione umbra di cantucci, pappole biscotti lessi all’anice).

EVENTI:

Umbria Jazz Winter – dicembre

Il Festival Umbria Jazz Winter si svolge nell’ultima settimana di dicembre. L’edizione del 2016 è stata pensata per i giorni tra il 28.12 e il 1.01.

Orvieto con Gusto – ottobre

Sono 4 giornate di ottobre dedicate interamente al cibo. Nell’ambito del festival sono previste serate a tema: Serate Golose, Orvieto a Tavola, A Spasso con Gusto, il Mercatino dei Sapori.

Festa del Corpus Domini – giugno

La festa viene celebrata nel giorno di Corpus Domini. 150 donne orvietane in costumi d’epoca partono dalla chiesa di San Giovanni e arrivano al Duomo per assistere ai Vespri. Dopo la cerimonia, il corteo raggiunge Piazza del Popolo dove hanno luogo danze e canti medioevali.

CARTA UNICA ORVIETO:

Carta Unica Orvieto è una sorta di chiave che apre quasi tutte le porte della città. Ha un costo di 20 € (17 € pagano gli studenti, i gruppi di almeno 15 persone e gli over 65) e garantisce ingresso al Duomo, Cappella di San Brizio, Museo MODO, Museo Faina, Museo Archeologico Nazionale, Necropoli di Crocefisso del Tufo, Pozzo di San Patrizio, Orvieto sotterranea, Torre del Moro e Pozzo della Cava. Questa carta non ha scadenza e ciò vuol dire che la potete utilizzare tutte le volte quando tornate a Orvieto.

Gli indirizzi del ristoranti orvietani provati da me li potete consultare qui.

Ania

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