Natale all’italiana

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Natale all’italiana

Il periodo natalizio in Italia dura dall’8 dicembre (Immacolata) fino al 6 gennaio (Epifania), quindi inizia proprio oggi. In tanti posti iniziano i mercatini di natale, in tutto il paese si accendono luci colorate. Tra i prodotti più importanti bisogna citareil vin brulè, i salumi, i formaggi, i dolci siciliani e i prodotti dell’artigianato venduti nelle numerose bancarelle ma anche – ovviamente – la caccia ai regali. Il simbolo più importante che non può mancare in nessuna casa non è l’albero di Natale ma il presepe. Il primo presepe vivente lo mise in scena San Francesco durante la notte della Vigilia nel 1223. Lui stesso viene considerato l’autore di questa usanza. Sessant’anni dopo apparse il primo presepe con le statuette che tra l’altro si diffuse in fretta in tutta la penisola appenninica. Il più interessante, il più variopinto e il più caratteristico è il presepe napoletano. Un altro simbolo importante del Natale italiano è il dolce lievitato, ovvero il panettone ma anche il pandorola veneziana e il torrone. In alcuni luoghi, sopratutto nella regione del Trentino – Alto Adige e nelle province di Udine, Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi, Mantova, Parma, Piacenza, Reggio Emilia e Verona il 13 dicembre si celebra Santa Lucia  dove i più piccoli ricevono i regali. Gli italiani del sud, uguale a noi, festeggiano la Vigilia, preparano i piatti tradizionali a base di pesce e  frutti di mare e a mezzanotte vanno in chiesa. Oltre a questo adorano passare il tempo giocando ad alcuni giochi da tavola – subito mi viene in mente la tombola, cioè la variante napoletana del bingo. In settentrione si tende a festeggiare il pranzo del 25 dicembre, dove non può mancare la cosiddetta insalata russa, quindi un’insalata preparata con le carote, le patate, le uova sode e i cetrioli in agrodolce. Il Natale da queste parti è tuttavia meno folkloristico. Il 24 e 25 di dicembre vengono scambiati i regali.

Subito dopo, il 26 dicembre, detto anche il giorno degli avanzi la cosa migliore è di partire in vacanza verso qualche destinazione calda oppure fredda e dare il benvenuto all’Anno Nuovo proprio lì. Chi decide di passare il Capodanno in Italia, di sicuro parteciperà a una ricca cena (come no!) insieme ai famigliari o agli amici e la concluderà con il brindisi di Capodanno, dopo la quale la cosa migliore è di dedicarsi alle danze. Non dovrebbe mancare il trenino di Capodanno con ormai la  leggendaria colonna sonora tutta alla brasiliana.

L’ultimo segno delle feste è la Befana che cade il 6 gennaio. La sera prima tutti i bambini mettono fuori una calza vuota e la mattina dopo troveranno dentro dei dolci o, se non sono stati  bravi, il carbone. Glieli porta la simpatica vecchietta di nome Befana. Nel pomeriggio dell’Epifania in molte città e paesi si organizza una manifestazione durante la quale viene bruciata la figura della Befana. Questa usanza assomiglia all’affogamento di Marzanna e le sue radici devono essere ricercate nei riti pagani legati con „il nuovo inizio”, quindi semplicemente con il solstizio d’inverno.

Come dice il detto popolare : „L’Epifania tutte le feste le porta via„. Subito dopo partono i tanto attesi saldi e così inizia una frenetica corsa allo shopping.

Infine una piccola curiosità: Santa Lucia, Natale e Befana hanno le tradizioni puramente pagane. All’epoca, nell’ Antica Roma, si celebrava l’importante festa del Sol Invictus. Tutti erano contenti poichè insieme al solstizio d’inverno iniziava la lenta rinascita della natura. Quando il cristianesimo fu annunciato come religione ufficiale (313 d.C.) bisognava introdurre le nuove festa senza inutili rivolte. La cosa più saggia fu di sostituire le vecchie usanze con le nuove e proprio per questo venne scelto dicembre.

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