Oggi in Polonia si festeggia. Esattamente 100 anni fa, dopo ben 123 di spartizione tra l’Austria, la Russia e la Prussia, la Polonia riconquistò l’indipendenza. Cogliendo questa occassione vi volevo svelare un segreto che accomuna gli inni nazionali dei nostri paesi. È l’unico caso al mondo in cui due nazioni si citano a vicenda nel proprio inno nazionale. Esistono radici storiche in comune per la lotta della libertà ma anche altre frattellanze: Bona Sforza, la regina della Polonia, moglie del re Sigismundo I e madre del re Sigismundo II, poi l’armata di Anders che nel 1944 lottò nell’importantissima battaglia nei pressi di Ancona e infine la tragedia di Marcinelle dell’8 agosto 1956 dove i polacchi furono il secondo gruppo nazionale di vittime dopo gli italiani.
Compiuta la terza e definitiva spartizione della Polonia, la maggior parte dei soldati polacchi emigrò in Francia e in Italia. Nel gennaio del 1797, dopo un’accordo firmato con la Reppublica Cisalpina, il generale Jan Henryk Dąbrowski formò le Legioni polacche in Italia, che accanto a Napoleone lottarono contro l’Austria, la Russia e la Prussia. Nel ritornello dell’inno polacco fu espressa la speranza di poter tornare nella patria. Sin dall’inizio questo canto ebbe enorme successo tra i militari e solo un’anno dopo la sua nascita era già appreso nelle terre polacche. “Il Canto degli Italiani”, conosciuto anche come “Fratelli d’Italia” oppure “Inno di Mameli”, fu scritto all’alba della prima guerra dell’indipendenza italiana ed fu molto popolare durante il Risorgimento e nei decenni seguenti.
Esattamente come „la Mazurka di Dąbrowski” anche „Il Canto degli Italiani” è dovuto a un poeta e grande patriota. L’autore delle parole dell’inno polacco si chiamò Józef Wybicki, un ciambellano del re Stanislao II Augusto Poniatowski, che dopo le spartizioni del paese emigrò in Italia. Fu a Reggio nell’Emilia che nacque questo canto. La melodia si basa sulla mazurka e non sulla marcia come spesso si pensa. Il testo dell’inno italiano fu scritto da Goffredo Mameli. Durante la sua breve vita credeva nell’indipendenza e nell’unità nazionale dell’Italia. In questo caso la musica trova le sue radici nelle opere di Giuseppe Verdi. L’inno polacco cita l’Italia nel ritornello:
Marsz, marsz, Dąbrowski, z ziemi włoskiej do Polski
(Marcia, marcia Dąbrowski, dalla terra italiana alla Polonia)
Mentre la terza strofa dell’Inno di Mameli cita la Polonia:
Son giunchi che pieganoLe spade vendute:Già l’Aquila d’AustriaLe penne ha perdute.Il sangue d’Italia,Il sangue Polacco,Bevé, col cosacco,Ma il cor le bruciò.
Il 26 febbraio del 1927 „la Mazurka di Dąbrowski” ovvero “Il Canto delle Legioni polacche in Italia” divenne l’inno nazionale della Reppublica di Polonia. Invece il 12 ottobre del 1946 „Il Canto degli Italiani” fu scelto come inno provvisorio della Reppublica Italiana. Lo status di inno nazionale lo acquistò solo il 4 dicembre del 2017.
Auguri Polonia!
A presto,
Ania
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