Prosecco, Moscato d’Asti, Franciacorta: sono tutti vini frizzanti, ma molto diversi tra loro. Per rendere meno complicato quel difficile mondo di bollicine ho preparato l’articolo con alcuni consigli utili che faciliteranno la letture delle etichette d spumanti italiani.
METODO DI PRODUZIONE:
In generale i vini firzzanti si definiscono in Italia con la parola SPUMANTE. La prima cosa che li differenzia è il metodo di produzione. Sulla etichetta si vede la scritta METODO CLASSICO (eventualmente metodo champenoise o metodo tradizionale) oppure METODO CHARMAT (o metodo Martinotti) che sono quelli più economici.
VITIGNO:
Per la produzione di spumanti vengono usati di solito i vitigni Chardonnay, Pinot nero, Pinot bianco, Pinot grigio oppure Riesling. Se l’uva è bianca si ottiene BLANC DE BLANCS, se invece l’uva è nera l’eticchetta riporta la scritta BLANC DE NOIR.
SPUMANTI SECCHI E SPUMANTI DOLCI:
GLI SPUMANTI EXTRA BRUT e BRUT sono sempre secchi, quindi non adatti ai dessert. GLI SPUMANTI EXTRA DRY hanno una note dolce, seguiti dagli DRY, SEC, DEMI SEC, infine DOLCE o DOUX.
SPUMANTI SENZA AGGIUNTA DI ZUCCHERO:
DOSAGGIO ZERO oppure PAS DOSÉ sono dei vini fizzanti senza aggiunta di zucchero, si sfrutta solo quello naturale, contenuto dell’ uva.
GALATEO:
Secondo il galateo il botto di tappo e lo sbattere dei bicchieri accompagnato dalle parole “Cin cin!” non è indicato. Occorre invece levare in alto i calici e scambiare gli auguri guardandosi negli occhi. L’unica eccezione da queste regole è appunto il Capodanno.
COME SERVIRE LO SPUMANTE?
Siamo abituati a servire gli spumanti nei bicchieri alti e stretti, chiamati flûte. Ultimamente diventa sempre più diffusa l’usanza dei calici da degustazione del vino.
SPUMANTE E CARNE?
In alcune regioni italiane e tra queste anche la Lombardia dove vivo, per il pranzo dell’Anno Nuovo viene servito il cotechino con le lenticchie. È una sorta di cruda e grassa salsiccia dove il budello viene riempito con le parti non pregiate del maiale. Nella tradizione italiana la carne si accompagna dal vino rosso di corposa struttura. Il caso del cotechino è invece diverso. La grassezza e l’intensità di sapore richiedono un vino frizzante che pulisce il palato.
A presto!
Ania
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