Palermo non vanta di ristoranti stellati ma questo non vuol dire che la sua cucina non è attraente. Al contrario, la gastronomia italiana si basa sulla semplicità e sull’uso degli ingredienti a km 0. A Palermo non mancano le trattorie tradizionali che offrono diversi piatti tipici ma il cavallo di battaglia è lo street food. Ecco a voi Palermo da mangiare.
Bangkok, Città del Messico, Marrakesch e Palermo, ciascuna di queste città si trova in un diverso continente, nonostante tutto hanno un fattore comune, ovvero lo street food. A Palermo c’è sempre tempo per il piccolo spuntino: quando si fa la spesa, andando e tornando dal lavoro o da scuola, parlando d’affari, persino durante un appuntamento romantico. Rimane un mistero perchè tutt’ora Palermo non è stata nominata come La Capitale Europea del Colesteloro Alto. Scherzi a parte. Prima di svelarti i tre indirizzi che hanno conquistato i nostri palati ti do qualche dritta.
ARANCINE. Le arancine sono arrivate nella gastronomia siciliana durante la dominazione araba. A Palermo sono femminili e hanno la forma rotonda, mentre a Catania sono maschili (arancini) e hanno la forma a punta.
PANELLE. Una delizia locale sono le frittelle di farina di ceci. Possono essere mangiate da sole, con sale e limone ma anche servite dentro un panino. Come tante altre pietanze della tradizione siciliana, sono un’eredità della dominazione araba.
CROCCHÈ. Le crocchette di patate con l’aggiunta di prezzemolo sono un classico palermitano. A volte vengono chiamate “cazzilli”.
FRITTOLA. Frittola o frittula è costituita dagli scarti di vitello che vengono prima bolliti e poi fritti con lo strutto.
POLPO. Naturalmente lo street food palermitano non può fare a meno dei frutti di mare. Il polpo lo troverete preparato in modi diversi ma non fatevi sfuggire i purpari, ovvero i polpi bolliti sul posto e serviti caldi con il limone.
SFINCIONE. Maxi focaccia con cipolle, acciughe, pomodoro, origano e caciocavallo che una volta veniva utilizzata al posto del pane nelle occasioni importanti. Il nome deriva dalla parola latina spongia, ovvero spugna.
RASCATURA. Attenzione, puro recycling! Rascatura è tutto cio che rimane dopo le panelle e crocchè. Gli avanzi vengono raschiati (rascato) dalle pentole, si forma un composto unico, poi lo si tagliata a pezzetti, infine lo si frigge.
BABBALUCI. Babbaluciaro è colui che prepara i babbaluci e quindi le chioccioline soffritte in olio e aglio, condite con pepe e prezzemolo e servite in cartoccio.
STIGGHIOLE. Sono gli spiedini preparati con interiora di agnello.
FRITTURIEDDA. Fritturiedde è una variante di fritto di paranza povero, composto da piccoli pesci azzurri, calamari, seppie, gamberi, triglie e sardine. Viene servita nei coni di carta e si consuma calda.
QUAGLIE. Sono le melanzane tagliate per il lungo. Vengono disposte come ventagli per farle assomigliare alle penne di una quaglia e poi fritte.
SFINCIONE. Una sorta di pizza condita con cipolla e cacciocavallo.
CANNOLI, CASSATE, GRANITE. Dolci, dolci e ancora una volta dolci. Lo street food palermitano non si limita alle sole pietanze salate.
Dove a Palermo si possono gustare tutte queste squisitezze? Ovunque. Sotto leggerai dei nostri Top 3. Oltre le arancine di tutti i gusti, oltre le panelle, crocché e fritturiedda ci sono piaciute molto le polpette di tonno con pistacchi e i fiori di zucca farciti con la ricotta, impannati e fritti. Come era la caponata? Divina!
BALLARÒ
Ciascuno dei quartieri storici palermitani ha il suo mercato. Infatti, visitando questa città non ne si può fare a meno. I principali mercati sono senza alcun dubbio Ballarò, Vucciria e Mercato del Capo. In teoria sono aperti tutto il giorno ma in pratica rimangono molto più affollati in mattinata. Visitandoli sentirai un’atmosfera simile a quella dell’Africa settentrionale. Tieni sempre d’occhio borse, portafogli e altri tesori. E’ una tappa obligatoria ed è altamente indicato l’acquisto di prodotti tipici.
Vicolo del Carmelo, Palermo
PASSAMI Ù COPPU
Nel dialetto palermitano “ù coppu” indica “cartoccio”. “Passami ù coppu” vuol dire “passami il cartoccio”. E dentroi cartocci troverai un’ampia scelta di delizie, sia salate che dolci. L’arredo del piccolo locale richiama le tradizioni siciliane e la cucina viene firmata dallo chef Natale Giunta. È possibile acquistare prodotti tipici.
Via Roma 195/197, Palermo
PASTICCERIA CAPPELLO
Questa pasticceria è il tempio dei dolci. Entri, guardi … e non sai più cosa scegliere. Ti do una mano. La Pasticceria Cappello è famosa per la torta settestrati, una rivisitazione della tradizionale setteveli che è composta da sette strati di cioccolato ed è conosciuta in tutta Palermo. Non farti sfuggire la delizia al pistacchio, una mousse di pistacchio con granella di pistacchio, infine assaggia il cestino con fragoline.
Via Niccolò Garzilli 19 i Via Colonna Rotta 68, Palermo
A presto!
Ania
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