La regione del Friuli-Venezia Giulia spesso viene sottovalutata dai turisti perchè la trattano come terra di transito nel viaggio verso „la vera Italia”. Invece è una miniera dei tesori. A soli 20 km di distanza dall’autostrada A4 si trova Aquileia, una città che vanta di un grande passato. Frequentamente viene chiamata la seconda Roma e chi lo fa, non ha torto. Se consideriamo la quantità delle rovine e dei reperti romani rinvenuti in una così piccola superficie, se pensiamo ai mosaici paleocristiani e al ruolo che svolse Aquileia nel diffondere la nuova fede, capiremo il perchè. È proprio lì che bisogna recarsi per conoscere i tempi remoti, quando il cristianesimo nasceva sulle fondamenta dell’antichità. Nel 1998 Aquileia entra a far parte del Patrimonio UNESCO.
UN PO’ DI STORIA:
Aquileia fu colonizzata dai romani nell’anno 181 a.C. e sorse come città strategica, fondamentale per la conquista delle aree danubiane. Doveva difendere i confini orientali e garantire la floridità del commercio tra il Mediterraneo orientale e le terre transalpine. Della sua importanza parlò Cesare nel „De bello gallico”. Con la riforma amministrativa di Augusto, Aquileia divenne la capitale della decima regione dell’Impero „Venetia et Histria”. Da allora la città visse un’epoca di grande prosperità. Grazie a una fantastica rete di strade che collegarono la Pianura padana all’Europa centrale e grazie alla presenza del porto fluviale, da piccolo paese si trasformò in un importante centro culturale, nonchè luogo di scambi commerciali. Da qui si esportavano spezie, grano, olio d’oliva e vino, pietre preziose, pietre e marmi, invece dal nord arrivavano legno, pelli e metalli. Gli abitanti di Aquileia erano dei cosmopoliti e la maggior parte di loro lavorava come artigiani. I segreti della produzione di vetro soffiato li conobbero mille anni prima rispetto ai maestri di Murano. In un certo momento, Aquileia, insieme a Milano, divenne la capitale dell’Impero di Occidente. Alla fine dell’età imperiale raggiunse il numero di abitanti che oscillava tra 70.000 e 100.000. Era la nona città dell’Impero e la quarta d’Italia, dopo Roma, Milano e Capua, celebre per le sue mura e per il porto. Il cristianesimo arrivò presto e con il suo avvento Aquileia esercitò una nuova funzione morale e culturale. La leggenda vuole che l’evangelizzazione fu l’opera di San Marco. Sappiamo di sicuro che le forti fondamenta garantirono una serie di persecuzioni e succesiva martirologia di alcuni vescovi, patriarchi e presbiteri. Dopo l’editto di Milano dell’anno 313 d.C. che pose la fine alla caccia ai cristiani, Aquileia divenne una metropoli per una ventina di diocesi in Italia e una decina oltre le Alpi. La città ebbe un ruolo importante nella lotta contro gli ariani. Intorno all’anno 319 d.C. il vescovo Teodoro commissionò la costruzione di una chiesa alla quale era collegata anche un’aula che serviva da catecumeneo. Il suo pavimento a mosaico lo si può ammirare nella cripta della Cattedrale e nell’aula appartenente al Battisterio. La decadenza di Aquileia fu dovuta prima alla deviazione del fiume che accadde ne 361 d.C. e successivamente alle invasioni barbariche del V sec. d.C. Il colpo finale lo diede Attila nell’anno 452 d.C. Gli abitanti fugirono verso la laguna per fondare Grado. La discesa dei Longobardi non ebbe nessuna importanza per questa città ormai devasta e solo grazie ad alcuni patriarchi che vissero tra l’XI e XV sec. Aquileia riconobbe momenti di splendore.
COSA VEDERE?
PORTO FLUVIALE
Il porto fluviale fu una delle strutture fondamentali per Aquileia e la sua importanza stava nel mediare sul commercio tra il Mediterraneo e l’Europa centrale. Fu costruito nel II sec. a.C., nel passare del tempo fu a poco a poco riampiato ma la forma finale la ottenne solo durante il regno dell’imperatore Claudio e quindi nella prima metà del I sec. d.C. Alla città lo collegavano tre vie lastricate. Tutt’ora rimangono visibili un molo in pietra e le rampe che conducevano ai magazzini. Oggi, camminando lungo i cipressi si possono ammirare alcuni reperti: gli altari e stele funebri, l’architravo marmoreo o l’orologio solare. Credetemi, la passeggiata al porto romano di Aquileia, che è una delle strutture del genere meglio conservate al mondo, rimane qualcosa di indimenticabile.
FORO ROMANO
Il Foro romano era il cuore di ogni città e colonia romana. Qui si faceva la politica e la giustizia, qui si governava, si festeggiava, si pregava, infine si commerciava. Presso il foro si incrocciavano due strade principali, ovvero il cardo e il decumano. Un foro non poteva fare a meno della Basilica e il Tempio dedicato alla Triade capitolina: Giove, Giunona e Minerva.
Personalmente non sono favorevole alle ricostruzioni moderne delle rovine antiche e purtroppo così è successo nel caso del portico sul foro di Aquileia, tuttavia questa piazza non può non affascinare.
RESTI DELLE STRADE ROMANE
Ad Aquileia si possono ammirare i frammenti delle strade romane lastricate e tra di loro i resti di quelle più importanti: cardo e decumano. La città veniva raggiunta dalla più significante strada romana dell’Italia settentrionale: la celebre Via Postumia.
Ingresso:
Ingresso al porto fluviale e al foro romano è gratuito.
BASILICA
La Basilica di Santa Maria Assunta è un’edificio eccezionale. La forma che vediamo oggi risale ai tempi del vescovo Poppone che ricostruì la chiesa dopo le distruzioni dovuti agli Unni e ai Longobardi. Tuttavia, le sue radici affondano negli anni immediatamente successivi al 313 d.C. quando l’Editto di Milano pose termine alle persecuzioni dei Cristiani. È considerata l’Ecclesia Mater non solo del Friuli Venezia Giulia ma anche dei paese dell’Europa centro orientale che rimasero cattolici. Nei suoi interni si trova uno dei più impressionanti e più grandi pavimenti a mosaico conservati al mondo, risalente al IV sec. d.C. La particolarità di questo mosaico sta nel mettere insieme i simboli pagani, quelli ebrei e paleocristiani: un’operazione tipica per l’epoca. Gli afreschi dell’abside sono quasi tutti originari e si datano all’inizio del XI secolo. Nella cripta sotto l’altare maggiore vi sono gli affreschi che raffigurano le storie di San Marco.
La Basilica paleocristiana era composta dalla cosiddetta Aula Teodoriana Nord dove si trovava il tempio verio e proprio, dall’Aula Cromaziana e quindi un posto della cathechesi e dal Battistero. Sui suoi mosaici potete leggere sotto.
CRIPTA DEI MOSAICI E AULA TEODORIANA NORD:
Nei sottotteranei della Cattedrale vi è una cripta con dei mosaici risalenti alle quattro epoche diverse. Tre di loro sono immediatamente comprensibili e corrispondono a una domus dell’epoca dell’ imperatore Augusto, poi vi sono tratti di cocciopesto relativi al pavimento del Basilica teodoriana eretta verso l’anno 319 d.C, infine si possono ammirare tratti del mosaico e fondazioni di colonne della Basilica post-teodoriana che risale alla fine del IV sec. d.C. Sono invece difficili da notare i resti dei magazzini del III secolo d.C., successivi alla domus. Tutti questi splendidi resti si possono contemplare camminando sugli appropriati ponteggi. Chiunque rimane colpito, ma indubbiamente impressionano di più le raffigurazioni di diversi animali messi insieme ai simboli tipici per il cristianesimo.
CAMPANILE:
Il Campanile come la Basilica fu costruito nella prima metà del XI secolo. Inizialmente doveva svolgere la mansione del torre di avvistamento ma verso la fine del Trecento iniziò a essere innalzata ulteriormente fino a raggiungere l’altezza di 73 m. Il suo punto forte costituisce il mosaico teodoriano appartenente all’antica Aula Nord.
BATTISTERO E AULA CROMAZIANA (SÜDHALLE):
Il primo Battistero ad Aquileia risale ai tempi del vescovo Cromazio e cioè verso la fine del IV sec. d. C. L’edificio aveva una pianta quadrilatera ma con il passare del tempo diventò ottagonale: un fatto da non sottovalutare in quanto la cifra simboleggia per i cristiani la resurezione di Cristo e quella dell’uomo. Dentro vi è una vasca battesimale e ai suoi vertici ci sono sei colonne che ai tempi servivano come sostegno di una copertura. Al Battistero è attaccata l’Aula Cromaziana (Südhalle) con ben conservati i resti pavimentali di un mosaico. Su una delle sue pareti ha trovato collocazione lo splendido mosaico che rapresenta il Pavone. Originariamente si trovava nell’ambiente di passaggio tra la Basilica e l’Aula Cromaziana.
MUSEO PALEOCRISTIANO:
Il museo è stato allestito in un grande edificio agricolo settecentesco, nel cosidetto „il foladôr” o pigiatoio. In questo luogo sorgeva una volta il monastero di suore benedittine e prima ancora una basilica paleocristiana che a sua volta recuperò le fondamenta di un’antica sinagoga .Il Museo paleocristiano di Aquileia vanta di una colezione di oltre 130 „tituli” in greco e in latino e altri reperti paleocristiani e altomedioevali. Ai più celebri appartiene l’intero mosaico del luogo di culto risalente al V sec. d.C.
Ingresso:
Ingresso alla Basilica è gratuito.
Biglietto unico che permette accesso all’Aula Teodoriana Nord, alla cripta dei mosaici e quella degli afreschi, al Battistero, all’Aula Cromaziana e al Campanile (questo ultimo rimane chiuso in autunno e in inverno) costa: 7 €, bambini fino all’età di 10 anni non pagano. Biglietto unico all’Aula Teodoriana Nord, alla cripta dei mosaici e quella degli afreschi, al Battistero, all’Aula Cromaziana, al Campanile e al Museo Paleocristiano costa: 12 €, bambini fino all’età di 10 anni non pagano.
Concerti in Basilica di Aquileia e Basilica di Grado:
Durante le serate tra il mese di luglio e la prima metà di settembre in entrambe le basiliche si svolgono dei concerti di musica sacra. È l’evento più importante del genere, organizzato nell’Italia settentrionale.
MUSEO ARCHEOLOGICO:
Il Museo Archeologico Nazionale viene considerato uno dei maggiori musei archeologici dell’Italia settentrionale. Tutti i reperti provengono da Aquileia o immediati dintorni. Nella colezione sono presenti numerosi mosaici, sculture, rilievi, iscrizioni, vasellame, gemme e bronzi, poi anche vetri, ambra e pezzi provenienti dall’antico Egitto che costituiscono una prova del ruolo che svolse Aquileia nel commercio. Davanti al museo si trova un sugestivo giardino nel quale sono stati allestiti monumenti sepolcrali romani, frammenti delle colone, dei capiteli, dei fregi e degli altri frammenti architettonici, nonchè i celebri mosaici.
Ingresso:
Biglietto normale 6 €, ridotto 3 €. Ogni prima domenica del mese l’accesso al museo è gratuito.
BELVEDERE E PINIETO DI SAN MARCO:
In una frazione di Aquileia che si chiama Belvedere è possibile ammirare una piccola chiesa settecentesca dedicata a San Marco. L’edificio fu edificato al posto di un tempio precedente. Belvedere si trova presso la laguna e questa ampia duna sabbiosa ricca di pinete rappresenta un rarissimo resto di quello che una volta fu il paesaggio di tutta la zona. La leggenda vuole che in proprio lì sbarcò l’apostolo Marco per intraprendere l’evangelizzazione del territotrio.
VINO:
Il vino di Aquileia veniva lodato già dagli imperatori romani. Oggi i bianchi del Friuli sono considerati davvero ottimi. Da queste parti l’economia si basa da secoli sull’agricultura e Aqulieia si distingue in particolar modo per il suo passato grandioso, per le ricche tradizioni e per quello che oggi definiamo con il termine “slow life”.
Noi il vino lo abbiamo preso nella Cantina Puntin. È stata un’ottima scelta. Puntin è una piccola azienda che non vende ai supermecati e questo fattore l’nfluenza la qualità dei suoi prodotti. Presso la cantina, oltre gli aquisti, è possibile fare una degustazione. Durante la bella stagione Puntin vende anche in un bar che si trova accanto al parcheggio principale di Aquileia.
SPIAGGIE – GRADO E LA SUA LAGUNA:
La Polonia non è tanto distante dalla regione di Friuli-Venezia Giulia e a soli 10 km di distanza da Aquileia si trova un’importante località marina di nome Grado. Questa città fu fondata dai fuggiaschi di Aquileia presa in assalto dai barbari. Una volta stabilili, iniziarono a costruire una nuova basilica che richiamava lo stile dei edifici sacri di Ravenna. Così come Aquileia fu sempre legata a Roma, prima imperiale e succesivamente papale, invece Grado si legò alla tradizione bizantina. Proprio per questo motivo, quando tutta la zona entrò sotto l’influenza della Serenissima Repubblica di Venezia, Grado, contrariamente ad Aquileia, rimase un’importante centro religioso. Nella città si possono visitare i monumenti paleocristiani.
Grado è piena di alberghi e di spaggie sabbiose con l’acqua limpida. Ormai da anni vanta del titolo di bandiera verde e azzurra. Nell’Ottocento vi venivano gli Asburgi attratti non solo dal mare ma anche dalle Terme marine di Grado. Le vicine Riserva naturale della Valle Cavanata e Riserva naturale della Foce dell’Isonzo costituiscono un paradiso per amanti della natura: qui si sentono solo il canto d’uccelli e il fruscìo delle canne palustri mosse dal vento. Tra Aquileia e Grado sono presenti le piste ciclabili.
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Ci vediamo su „Pod Słońcem Italii”, nonchè su Facebook e Instagram.
A presto!
Ania