Palermo di sicuro non lascia indifferente nessuno. Basta una breve passeggiata nella parte storica della città per sentire la sua particolare atmosfera: un’insieme di molte culture. In ogni angolo si possono trovano delle vere e proprie opere d’arte e per un tour completo della Capitale italiana della Cultura 2018 non si può fare a meno del Percorso Arabo-Normanno.
Chi erano i Normanni?
I normanni, ovvero “Uomini del Nord” vivevano in Scandinavia tra il VII e il XII secolo. Nel IX secolo iniziarono le loro conquiste: dominarono per esempio l’Islanda e la Normandia, regione nel nord-ovest della Francia. Nel secolo successivo con il termine “normanni” si indicava una casta di guerrieri feudali della Normandia che discendevano dai Vichinghi, diventarono cristiani e si assomigliarono ai francesi. Erano una vera potenza nell’Europa medioevale. Riuscirono a conquistare l’Ingilterra, l’Italia meridionale, la Sicilia e persino una parte della Grecia. Cacciarono i bizantini dall’Italia e parteciparono nelle crociate. Col passare del tempo si confusero nella popolazione locale. Molte famiglie aristocratiche indicano come propri discendenti appunto i normanni e su alcune isole greche tutt’ora sono presenti le parocchie cattoliche.
A partire dal X secolo la Sicilia si trovava sotto il dominio arabo e ancor prima dipendeva dall’Impero Bizantino. Nell’inverno del 1072, dopo un’assedio durato parecchi mesi Palermo fu invasa dai normanni che regnavano sull’isola fino al 1189 e cioè fino alla morte dell’ultimo re normanno. Palermo arabo-normanna insieme alle Cattedrali di Monreale e Cefalù nel 2015 ha conquistato l’attenzione dell’UNESCO. Sulla lista del Patrimonio Modiale sono presenti:
- Palazzo dei Normanni e Cappella Palatina
- Palazzo della Zisa
- Cattedrale di Palermo
- Chiesa di San Giovanni degli Eremiti
- Chiesa di Maria dell’Ammiraglio
- Chiesa di San Cataldo
- Ponte dell’Ammiraglio
- Cattedrale di Monreale
- Cattedrale di Cefalù
Il più affascinante di tutti gli edifici dello stile arabo-normanno è senza alcun dubbio la Cappella Palatina che si trova all’interno del Palazzo dei Normanni. È anche uno dei monumenti più visitati nell’isola. Una mia amica siciliana lo descive così: click. La prima costruzione è dovuta agli emiri arabi ma furono appunto i normanni a trasformarla in un raffinato palazzo. Il primo re della Sicilia – Ruggero II – commissionò i lavori agli artisti e agli artigiani musulmani che sapevano bene mettere insieme le tecniche bizantine e orientali, mantenendo nello stesso tempo la modernità. Nacque così uno stile tutto nuovo e originale. A dir la verità il pazzo fu tante volte ristrutturato, invece la cappella con i suoi affascinanti mosaici rimase intatta. Dedicata a San Pietro Apostolo, ha una pianta mix di elementi latini e bizantini. Sulla copula venne rapprensentato Cristo Pantocratore: un’icona con Gesù sovrano dell’Universo. Nel presbiterio vi sono le scene del Nuovo Testamento, invece nella navata centrale quelle dell’Antico Testamento. Le navate laterali raccontano la vita dei Santi Pietro e Paolo. Scolpito in legno è il soffitto ornamentale (muqarnas in arabo) mentre gli archi che dividono le navate e le pareti rivestite da diversi marmi richiamano la tradizione islamica.
Alcune curiosità riguardanti Cappella Palatina e Palazzo dei Normanni:
Considerando la quantità dei riferimenti alla architettura islamicha presenti nella Cappella Palatina, alcuni studiosi sospettano la segreta fede musulmana d Ruggero II.
La Cappella Palatina è utilizzata anche per i matrimoni, in qual caso chiude alle 16:15.
A partire dal 1946 il Palazzo dei Normani è sede dell’Assemblea della Regione Siciliana che si riunisce ogni mercoledì e giovedì. Durante questi giorni si può visitare la sola Capella Palatina. I deputati dibattino nella Sala d’Ercole.
La Sala di Ruggero è decorata con i mosaici che rappresentano elementi fitomorfi, zoomorfi e antropomorfi. Vi è anche una rappresentazione del Genoardo, giardino paradiso descritto nel Corano.
Le pareti della Sala pompeiana sono ricoperte con gli affreschi in stile neoclassico con i motivi mitologici.
In una delle torri medioevale si trova la Sala dei Venti. Al centro del settecentesco soffitto ligneo è collocata la rosa dei venti.
Nella Sala del Duca di Montalto sono stati rinvenuti frammenti delle mura puniche, risalenti al V sec. a.C.
Uno dei cortili e più precisamente il Cortile Maqueda è composto da 3 loggiati con quello intermedio più elevato.
A presto!
Ania
P.S. Ci vediamo „Pod Słońcem Italii” – “Sotto il sole italiano” anche su Facebooku e su Instagram.