Mantova: la capitale italiana della cultura 2016

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Mantua

Citando la guida „Omnia Mantova” scritta da Stefano Scansani, „Mantova è contemplabile, mangiabile, annusabile, godibile, passeggiabile, leggibile. Mantova è piccolissima.” Il cielo azzurro non si vede spesso, la regina incontrastata rimane la nebbia. La grande umidità è dovuta alla presenza di tre laghi artificiali: lago Superiore, lago di Mezzo, lago Inferiore, attraverso i quali scorre il fiume Mincio. Il quarto lago – lago Pajolo – fu prosciugato nel corso del XVIII sec. La città si trova tra la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, perciò è un’insieme delle numerose influenze che si possono cogliere per esempio nel dialetto locale ma anche nella cucina regionale. A Mantova si legano i Gonzaga che la resero un vero gioiello dell’Europa rinascimentale.

Dalla zona di Mantova veniva il poeta romano Virgilio ma la città fu fondata ai tempi anteriori. Una leggenda narra che si formò 60 anni prima della caduta di Troia, cioè 700 anni prima della fondazione di Roma, l’archeologia invece indica gli Etruschi, che costruirono il loro insediamento nel VI sec. a.C. Come Salerno in meridione, cosi Mantova in settentrione costituiva il limes delle terre appartenenti a quel popolo misterioso. Dopo la conclusione delle invasioni barbariche Mantova divenne dominio dei Canossa, infine  – nel XII sec. si trasformò in un Comune libero. A questo periodo risale la crescita demografica, economica e urbanistica. Nella stessa epoca Alberto Pitentino realizzò un progetto moderno e innovativo che divideva il fiume Mincio, causa delle continue esondazioni, in quattro laghi artificiali. Nel 1274 il Comune diventò Signoria sotto il dominio dei Bonacolosi, cacciati via durante un sanguinoso scontro, avvenuto nel 1328, dalla famiglia Gonzaga, che regnarono per circa quattro secoli.

Che cosa bisogna vedere a Mantova? Indubbiamente tanto. Molto interessante deve essere la navigazione tra i laghi e fiumi circostanti. Purtroppo, data la stagione, non siamo riusciti a farla. In compenso abbiamo trascorso un fine settimana stupendo che in qualche modo condivido con voi, cari lettori. Benvenuti nella città dei Gonzaga!

PIAZZA SORDELLO

L’insediamento fondato dagli Etruschi si trovava proprio qui, ugualmente la colonia romana e Mantova del primo medioevo che era delimitata a nord, a est e a ovest dal fiume, mentre a sud scorreva il fossato dei Buoi. Al posto dell’odierno arco trionfale di gusto manieristico (Voltone di S. Pietro) sporgeva  la porta della città. La piazza nella sua forma attuale è il risultato delle ristrutturazioni avvenute a partire dalla fine del XIII sec. e nel corso del prossimo. Lo scopo dei lavori era quello di trasformarla in una cittadella dove in primo momento risiedevano dei vescovi e solo dopo fu dominata dal Palazzo Reale. Tra gli altri edifici importanti bisogna citare: Duomopalazzo Acerbi, torre della Gabbiapalazzo Bonacolosi(Castiglioni) e anche palazzo vescovile (Ca’ degli Umberti). Il fascino particolare della Piazza Sordello è dovuto all’assenza di una coerenza architettonica.

PALAZZO DUCALE

Di nuovo faccio riferimento alla guida „Omnia Mantova”, dove l’autore scrive che „il rapporto tra la reggia e la città è spropositato e fuori di testa.” Tra il XIII e XVIII sec. ogni principe aggiunse all’edificio un suo pezzo. Di conseguenza oggi vediamo una struttura enorme, una sorta di labirinto della città all’interno di un’altra città, composto dai palazzi, dalle chiese, dai cortili interni e dai giardini. Inizialmente la reggia fu la dimora della famiglia Bonacolosi, dopo la loro cacciata passò nelle mani dei Gonzaga, che regnarono a Mantova per quasi quattro secoli. Dei loro preziosi si conservò ben poco al palazzo. All’inizio del seicento i duca attraversarono delle difficoltà economiche e decisero di alienare la gran parte delle collezioni a Carlo I Stuart. La dimora subì altre spoliazioni durante il dominio degli Asburgo e durante l’invasione napoleonica. All’inizio del novecento il palazzo fu ristrutturato e si decise di esporre tutto  il materiale recuperato nelle altre sedi dei Gonzaga, sopratutto nella vicina Sabbioneta.

Le parti più vecchie del complesso sono quelle che si affacciano alla Piazza Sordello (Domus Magna e Palazzo del Capitano). Furono edificate dai Bonacolosi. Successivamente i Gonzaga commissionarono le costruzioni del castello di S. Giorgio (fine trecento), della Domus Nova (quattrocento), della Corte Nova, della  Corte Rustica(inizio del cinquecento) e della basilica di S. Barbara. Visitando il palazzo possiamo capire l’enorme ricchezza della famiglia Gonzaga. Girando i ricchi interni vediamo per esempio: la tela di Domenico Morone „La cacciata dei Bonacolsi da parte dei Gonzaga” (vedi sopra), il ritratto dei Gozaga dipinto da Rubens, gli imponenti affreschi (sala del Pisanello con la raffigurazione di sir Lancelotla lunetta con la biblica moltiplicazione dei pani e dei pesci, infine la Camera degli Sposi, l’opera di Andrea Mantegna), gli arredi  (l’appartamento di Isabella d’Este) e gli arazzi realizzati su cartoni di Raffaello.

DUOMO

La cattedrale dedicata a S. Pietro è uno degli edifici più antichi di carattere religioso che si trovano nella città. Rimane ben poco della chiesa romanica, che tra l’altro fu molte volte ristrutturata. I primi lavori importanti risalgono alla fine del XIV sec. e la cattedrale dell’epoca si può ammirare sulla tela di Domenico Morone „La cacciata dei Bonacolsi da parte dei Gonzaga” (vedi sopra). Gli interni, distrutti dall’incendio, furono disegnati da Giulio Romano nel 1545, invece la facciata di stile barocco manieristico fu eseguita da Nicolò Baschiera.

PIAZZA DELLE ERBE

Insieme alla Piazza Broletto, Piazza delle Erbe fu il cuore della Mantova medioevale. Si caratterizza per la presenza dei portici tardogotici e rinascimentali, per la romanica Rotonda di San Lorenzola torre dell’OrologioPalazzo della Ragione, per la particolarmente raffinata Casa del mercante Giovan Boniforte da Concorezzo, decorata con marmi e terracotte e per uno degli edifici più importanti del rinascimento italiano – chiesa Sant’Andrea.

ROTONDA DI SAN LORENZO

È un’altro antico edificio di carattere religioso che si trova a Mantova. Fu costruito sul finire del XI sec., seguendo il modello del S. Sepolcro a Gerusalemme. Tra il XVI e l’inizio del XX sec. fu inglobato al ghetto e funse da cortile alle case circostanti. Si caratterizza per gli interni molto suggestivi, decorati con affreschi medioevali conservati solo parzialmente e per la presenza delle colonne, solo due delle quali effettuate in marmo.

SANT’ANDREA

Una delle testimonianze più importanti del rinascimento italianoFu disegnata da Leon Battista Alberti nel 1472, che morì nello steso anno. I lavori durarono fino al 1765 e per ultima fu realizzata l’imponente copula. La sua presenza era già prevista nel vecchio progetto di Alberti, tuttavia nel XVIII sec. sembrò troppo anacronico, cosi si decise di sostituirlo con uno nuovo proposto da Filippo Juvara. Il campanile medioevale è l’unica testimonianza della chiesa anteriore.

I caratteristici interni a pianta a forma di croce possiedono solo una navata centrale, le cappelle laterali e la volta a botte. La luce che illumina il transetto scende dall’imponente cupola. In questa chiesa si conserva la reliquia del Preziosissimo Sangue, ovvero il sangue di Cristo, vi si trova anche la tomba di Andrea Mantegna.

CASA DI GIULIO ROMANO

La casa dell’architetto Giulio Romano, allievo di Raffaello, che progettò lui stesso. Giulio Romano studiò e lavorò a Roma, dalla quale fu costretto a fuggire nel 1524. Tra i motivi c’era il fatto che l’artista del pontefice abbia partecipato nella realizzazione dei disegni per „De omnibus Veneris Schematibus” (il Kamasutra europeo). Invitato da Federico II Gonzaga, giunse a Mantova.

Nella casa di Giulio Romano non mancano i motivi tipici per il suo stile, tra i quali per esempio la facciata rusticale finestre con il timpano e la nicchia sopra. La porta d’ingresso è sovrastata da una statua di Mercurio. All’interno si possono vedere gli stucchi e gli affreschi, opere dell’artista.

CASA MANTEGNA

Questo progetto originale fu con la maggiore probabilità   opera di Mantegna stesso, ispiratosi dalle idee di Leon Battista Alberti. La casa si presenta come un cerchio inscritto in un quadrato, cioè un cortile centrale, intorno al quale si sviluppano le stanze. Un marmo dice che i lavori iniziarono nel 1476. Durarono per una ventina di anni.

SAN SEBASTIANO

Progetto di Leon Battista Albertirisalente al 1460. I lavori di restauro malriusciti, effettuati nel 1925, sono la causa della aggiunta delle brutte scalinate. Inizialmente al tempio si accedeva tramite una rampa ricoperta dalla loggia, frammento della quale si vede ancora oggi sul lato sinistro. L’edificio è ora famedio dei Caduti, il luogo in memoria ai morti durante la guerra di Liberazione.

PALAZZO TE

„Omnia Mantova”: „È un inaspettato grande gioco di architetture, pitture, rilievi, acque, atmosfere, riverberi e passioni. Palazzo Te va preso per quello che fu: un sogno mitologico, politico, erotico, vietato ai comuni mortali.”

Palazzo Te fu costruito da Giulio Romano sulla richiesta di Federico II Gonzaga, al quale l’imperatore austriaco attribuì il titolo di duca. Prima di salire al potere soggiornò a Roma come ostaggio del papa. Lì incontrò il clima del vero rinascimento: l’arte raffinata e il pensiero illuminato. Il futuro duca fu perfino rappresentato nella tela di Raffaello „Scuola d’Atene”. Si usa vederlo come l’allevatore di cavalli, amatore e arrivista.

Palazzo Te  è un esempio perfetto del manierismo italiano. Una volta situato nell’isola, che dai tempi del prosciugamento del lago Pajolo non esiste più, doveva funzionare come una villa suburbana e doveva essere un luogo di svago. L’edificio a pianta quadrata è composto da quattro ali collegate con un cortile interno e da un giardino di dimensioni enormi chiuso da un’esedra. I nomi delle varie sale derivano dai temi degli affreschi, per esempio la sala dei Giganti, la sala di Amore e Psiche,  la sala di Ovidio o la camera delle Aquile.

Chi furono i personaggi famosi che soggiornarono a Mantova? Charles Dickens, Hans Christian Andersen, Dante Alighieri, William Shakespeare, Niccolò Macchiavelli, Carlo Goldoni, Gabriele d’Annunzio e José Saramago. Mantova nella letteratura, nell’arte nella musica: „Divina Commedia”, „Romeo e Giulietta”, „Rigoletto” e perfino „Promessi Sposi”. La città, insieme alla vicina Sabbioneta sono state iscritte nel 2008 alla lista del Patrimonio UNESCO. Mantova sarà la capitale italiana della cultura 2016.

Non mi fermo qui. Nell’ambito del progetto „Mantova la capitale italiana della cultura 2016” scriverò dei Gonzaga, della città di Sabbioneta, della cucina regionale, dei prodotti locali e anche della figura di Rigoletto.

Infine vi presento gli altri scatti  di Mantova. A presto!

Ricordate che vi aspetto su Facebook e su Instagram dove sono presente quotidianamente, pubblicando più curiosità e più fotografie.

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Tutte le citazioni derivano dal libro di Stefano Scansani „Omnia Mantova” (Tre Lune, Mantova 2008).

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