Raggiungiamo Monte Sant’Angelo dalla parte di Vieste e Peschici, attraversando la Foresta Umbra. Proviamo una sensazione fantastica perchè all’improviso spariscono uliveti, i fichi d’India, il verde-smeraldo dell’Adriatico e il caldo che vengono sostituiti dall’aria fresca, l’ombra, felci e faggi. La foresta fa parte del Parco Nazionale del Gargano. I visitatori hanno a disposizione 15 sentieri, possono ammirare due laghi, ascoltare il canto degli uccelli e incrociare caprioli, tassi, faine e volpi. Noi purtroppo abbiamo incontrato un forte temporale che da queste parti è piuttosto frequente. Viaggiando con una bimba di meno di due anni e con due cani, ovvero 2 scatenatissimi Jack Russel (ahimè!) non sempre possiamo fare quello che vogliamo. La Foresta Umbra, così come le Isole Tremiti rimangono due bei motivi per tornare sul Gargano.
Proseguiamo verso Monte Sant’Angelo. Grazie a splendidi paesaggi la lunga e tortuosa strada passa in fretta. La cittadina si trova a 843 m s.l.m. ed è il centro abitato più elevato del Gargano. Fu costruita su una roccia che abbonda di innumerevoli grotte. Di solito le vie di pellegrinaggio sono impervie, non c’è da stupirsi che uno dei luoghi di culto più importanti d’Italia e d’Europa occidentale si raggiunga percorrendo questa strada difficile. Ci si può arrivare dalla parte della Foresta Umbra oppure dall’opposto Golfo di Manfredonia. I fedeli percorrevano lo stesso sentiero a partire dal medioevo. Camminavano da Mont Saint-Michel in Normandia verso la Terra Santa, facendo tappa nel Gargano dove per ben tre volte apparse l’arcangelo Michele. Le comparse ebbero luogo negli anni 490, 492 e 493. Durante una di loro il santo indicò la grotta scelta da Dio per costruire il Santuario di San Michele Arcangelo. I Longobardi ne fecero un luogo di culto nazionale. Sopra la cappella arrangiata nella grotta e decorata con gli affreschi risalenti al XII secolo vi è un complesso di costruzioni sovrapposte in epoche diverse. Il campanile risale al XIII secolo. La scala che porta verso la grotta ha numerose dediche scolpite nella pietra dai pellegrini. Il magnifico portale bizantino in bronzo fu inciso nel 1076 a Costantinopoli. A partire dal 2011 il santuario fa parte del Patrimonio UNESCO.
Monte Sant’Angelo è un vero gioiello e merita una visità nonostante che tu sia credente o no. Oltre al Santuario di San Michele Arcangelo e qualche altra chiesa, questo paese vanta della presenza del castello normanno-svevo-aragonese che si trova nel punto più elevato della cittadina. Da lì si estende il magnifico panorama sul Gargano e sul Golfo di Manfredonia.
Nella parte meridionale del paese troviamo il rione medioevale Junno. Questo quartiere si caratterizza per la presenza di case bianche.
Monte Sant’Angelo è uno dei rari posti dove il tempo si è fermato.
Lasciamo il paese prendendo la strada che porta verso il Golfo di Manfredonia. I paesaggi sono fiabeschi ma la via stretta e riccha di tornanti non ci da tante possibilità di fermarci. Meglio così: invece di cercare numerosi scatti, semplicemente ci godiamo il panorama.
A presto!
Ania
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